«La parabola ilare e tragica di Formíggini è in qualche modo unica nel panorama editoriale italiano, e la sua voce anche».
– Mario Baudino, La Stampa

Lezioni di editoria

Codice ISBN 978-88-99028-68-8
Uscita: 21 aprile 2022
16€
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Come e perché si diventa editori? Quanto costa stampare? Quanto guadagna l’editore su un libro? E ancora: è giusto chiedere libri in omaggio? Si può pretendere un parere di lettura anche se il proprio manoscritto viene rifiutato? Queste sono solo alcune delle domande a cui Formíggini fornì le sue convinte risposte attraverso le colonne di «L’Italia che scrive». Lo fece soprattutto tramite una rubrica intitolata Manuale di propedeutica editoriale, di cui questo libro raccoglie una selezione di articoli e vi affianca altri scritti sul lavoro editoriale. Formíggini, come un artigiano che invita a visitare la propria bottega, spiega ai lettori i vizi (e meno spesso le virtù) del lavoro editoriale del suo tempo. Svelando a noi l’esistenza di questioni e problemi del mondo del libro che devono trovare ancora una soluzione definitiva.

Mecenatismo ed editoria sono termini sostanzialmente antitetici. L’editore può essere lungimirante, assetato del bene del suo prossimo e del decoro della sua patria; ma il mecenatismo è un’altra cosa. Si dice: gli editori nascono come i funghi e allora vuol dire che l’editoria è un ottimo mestiere. Si dice: gli editori stampano libri a staia; vuol dire che guadagneranno quattrini a palate. Gli inesperti, constatando questi due fenomeni, restano abbagliati ed illusi.
n. 37 - 184 pagine arabe intonse, dimensioni a libello chiuso 12X19, interno stampato su carta Burgo Musa, copertina a colori stampata su carta Fabriano Fabria Brizzato.

Copertina: Maurizio Ceccato - Ifix ©
Redazione e Impaginazione: Studio editoriale 42Linee

Angelo Fortunato Formíggini, nato a Modena nel 1878, fu editore dotato di talento creativo e senso dell’umorismo, ideatore di originali collane come Profili e Classici del ridere. Nel 1918 diede vita a «L’Italia che scrive», rivista di informazione bibliografica che divenne punto di riferimento per quanti volessero essere aggiornati sulle nuove uscite librarie e sulle questioni più generali del lavoro editoriale. Lavoro al quale Formíggini dedicò trent’anni della propria vita, dal 1908 al 1938, quando in seguito all’emanazione delle leggi razziali si tolse la vita gettandosi dalla torre Ghirlandina di Modena.